La seconda guerra d’indipendenza (1859)
Poiché la Francia aveva promesso di aiutare il Piemonte solo in caso di attacco da parte dell’Austria, Cavour fece di tutto per provocarla: ammassò truppe sul confine e creò un corpo di volontari al comando di Garibaldi(i “Cacciatori delle Alpi”); inoltre il re Vittorio Emanuele II in un discorso disse di non essere insensibile al “grido di dolore” dell’Italia.
L’Austria di fronte a questi fatti chiese al Piemonte con un ultimatum di ritirare le truppe e, ricevendo un rifiuto, dichiarò guerra.(aprile 1859)
Come previsto Napoleone III scese in aiuto del Piemonte e l’esercito austriaco fu sconfitto a Magenta prima, poi a S.Martino e Solferino. In queste due battaglie il sangue versato fu tanto, da indurre lo svizzero Dunant a creare la Croce Rossa.
Anche Garibaldi ottenne numerose vittorie nella zona delle Prealpi e l’Austria fu costretta a lasciare la Lombardia.
Proprio mentre ci si accingeva ad invadere il Veneto, però, Napoleone III chiese l’armistizio: egli, vedendo che alcune città dell’Emilia e della Toscana insorgevano, temeva che il Piemonte si espandesse anche nell’Italia centrale; inoltre l’opinione pubblica francese non era favorevole alla guerra.
L’armistizio fu firmato a Villafranca nel luglio del 1859: 1) il Piemonte avrebbe ottenuto la Lombardia; 2) la Francia avrebbe annesso Nizza e la Savoia.
Nel 1860 in Toscana ed Emilia vennero indetti dei plebisciti e il popolo chiese l’annessione al Piemonte.