La rivoluzione industriale
In Inghilterra nel ‘700 iniziano cambiamenti nel modo di lavorare e nella società che prendono il nome di “Rivoluzione industriale”.
Le cause della Rivoluzione industriale in Inghilterra sono:
- La presenza di materie prime come ferro e carbone
- La disponibilità di denaro
- La disponibilità di manodopera
- I miglioramenti tecnologici ( macchina a vapore)
Nel’700 gli uomini costruiscono macchine nuove, capaci di sostituire l’uomo e di velocizzare il lavoro. Le prime macchine furono usate nell’industria tessile e per l’estrazione dei minerali. Da allora il lavoro a domicilio venne abbandonato: gli operai dovevano lavorare tutti nello stesso luogo per poter utilizzare le macchine perciò nacquero le prime fabbriche.
L’invenzione più importante di questo periodo fu la macchina a vapore, costruita da Watt nel 1775; essa funzionava a carbone.
Per agevolare l’industria aumentò l’estrazione di carbone dalle miniere e migliorarono le reti stradali.
In fabbrica gli operai svolgevano un lavoro diverso da quello degli artigiani:
l’artigiano produceva un oggetto seguendo tutte le fasi della lavorazione, impiegando perciò molto tempo
gli operai si dividono il lavoro, ciascuno svolge solo una fase e per questo produce molto di più.
Conseguenze della rivoluzione industriale:
- i proprietari delle fabbriche si arricchiscono sempre più
- gli operai vengono pagati poco e vivono in miseria. Vengono chiamati “proletari” perché non possiedono altro che la prole, cioè i figli.
- nascono grandi città soprattutto vicino alle miniere di carbone
- inizia l’inquinamento dell’aria e dell’acqua
gli operai erano pagati male, erano costretti a molte ore di lavoro (14 o più) in ambienti malsani. Chi si ribellava veniva licenziato. Lavoravano anche i bambini, che costavano molto meno.