La Rivoluzione francese
La Francia nel 1700
Alla fine del 1700 in Francia regnavano Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria.
La popolazione era divisa in tre classi sociali chiamate STATI:
- il primo stato era il clero, di cui facevano parte tutti gli ecclesiastici e gli uomini della Chiesa. Era composto da poche persone e aveva il privilegio di non pagare le tasse;
- il secondo stato era la nobiltà, composta anch’essa da poche persone, avava molti privilegi: non pagava le tasse, ma le riscuoteva dal popolo, partecipava al governo dello Stato e avava alte cariche nell’esercito;
- il terzo stato era molto numeroso; comprendeva tutto il popolo e perciò vi facevano parte la ricca borghesia (mercanti, imprenditori, banchieri, avvocati, medici…), negozianti e artigiani, impiegati, operai e contadini. Facevano parte di questo stato anche i più poveri. Tutte queste persone non avevano privilegi, dovevano pagare forti tasse e non avevano diritti.
Le difficoltà economiche della Francia
In questo periodo lo Stato aveva bisogno di molto denaro per pagare la guerra in America e mantenere la corte del re che spendeva moltissimo per feste, vestiti, banchetti e altri divertimenti. Inoltre la Francia fu colpita da una grave carestia.
Per questo motivo era necessario che anche i nobili e il clero iniziassero a pagare le tasse. Il re allora convocò l’assemblea degli Stati generali, cioè dei rappresentanti dei tre stati, per avere il loro permesso. L’assemblea fu convocata ne 1789, ma ci furono subito contrasti tra il terzo stato da una parte e la nobiltà e il clero dall’altra. Per questo i rappresentanti del terzo stato si separarono dagli altri. Trovarono un altro ambiente dove riunirsi, la sala della pallacorda, e giurarono di lavorare insieme per scrivere una Costituzione, cioè una legge dello Stato che tutti avrebbero dovuto rispettare. Nacque così l’Assemblea Nazionale Costituente.
La presa della Bastiglia
A Parigi intanto il popolo si ribellò e il 14 luglio 1789 attaccò la fortezza della Bastiglia. Questo fatto è considerato l’inizio della Rivoluzione.
Fu emanata anche la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Essa proclamava:
- la divisione dei poteri: legislativo (potere di fare le leggi), esecutivo ( potere di fare eseguire le leggi), giudiziario (potere di giudicare chi non rispetta le leggi)
- l’uguaglianza di tutti gli uomini;
- il rispetto dei diritti degli uomini
All’interno dell’Assemblea, intanto, si erano formati gruppi distinti a seconda delle loro idee:
- i Foglianti sostenevano il re e si siedevano insieme a destra del presidente
- la Palude, formata da chi non aveva ancora idee chiare, prendeva posto al centro, di fronte al presidente
- i Girondini, che non volevano il re, e i Giacobini che volevano cacciarlo con la violenza, si sedevano alla sinistra del presidente.
Finalmente nel 1791 la Costituzione fu pronta: essa toglieva gran parte del potere al re e lo affidava ai rappresentanti del popolo.
La guerra
Il re nel 1791 cercò di scappare all’estero, per chiedere aiuto agli altri sovrani d’Europa. Si travestì da servitore e si mise in viaggio con la famiglia, ma durante il percorso fu riconosciuto, fu riportato a Parigi e in seguito fu imprigionato dai sanculotti, i poveri che non indossavano culottes, ma pantaloni). Nel 1792 scoppiò la guerra tra Francia e Austria e fu proclamata la Repubblica.
Un anno dopo il re venne ghigliottinato.
Il Terrore
Tra i capi della nuova Repubblica, ce n’erano alcuni che avevano molto potere: erano Marat, Danton e Robespierre ed erano Giacobini. Essi, nel tentativo di difendere la Repubblica, fecero condannare a morte moltissime persone. Questo periodo viene chiamato Terrore proprio per le migliaia di cittadini che vennero uccise.
La fine della Rivoluzione
Quando la Francia riuscì a scacciare l’Austria e i suoi alleati, la situazione in Francia migliorò. Marat, Danton e Robespierre furono uccisi e nacque una nuova Costituzione che affidava il potere alla borghesia. La Francia da questo momento fu guidata da un governo formato da 5 membri, chiamato Direttorio.
La Rivoluzione era finita, ma era stata importantissima perché aveva fatto capire al popolo che poteva difendere i propri diritti.