Il fascismo: la propaganda e gli interventi sociali
Mussolini voleva far rivivere la grandezza dell’antico impero romano sotto la sua guida. Per questo i fascisti si ispiravano alla tradizione romana nei simboli e in alcuni modi di fare. Inoltre i regime diede impulso alle ricerche archeologiche e costruì nuovi edifici ispirati all’architettura romana.
La propaganda fu l’arma più utilizzata da Mussolini. Egli comprese che tramite giornali, manifesti, radio e cinema avrebbe potuto raggiungere tutti i cittadini e convincerli a seguirlo. Anche la scuola era importante. L’obbligo scolastico fu innalzato a 11 anni. I libri contenevano le idee fasciste, gli insegnanti dovevano essere iscritti al partito. Grande importanza era data allo sport perchè favoriva la forza fisica. Dopo la scuola i bambini erano iscritti all’Opera Nazionale Balilla, un’organizzazione paramilitare che si occupava del loro tempo libero. In questo modo sarebbero cresciuti negli ideali fascisti.
Per migliorare la situazione dei lavoratori, oppressi dalle tasse e senza alcun diritto, vennero emanate alcune leggi sociali che proteggevano donne e bambini e aiutavano invalidi e anziani. Inoltre fu istituita l’Opera Nazionale Dopolavoro, che organizzava divertimenti e gite economiche per i lavoratori nell’intento di aumentare il controllo sulla popolazione.
Ritenendo che l’aumento di popolazione avrebbe reso forte l’Italia, il fascismo promosse una campagna demografica per favorire le nascite. Lo Stato aiutava le famiglie numerose, garantiva un lavoro ai padri di famiglia, Mussolini nei suoi discorsi si vantava degli 8 milioni di baionette, dimenticando che in guerra ormai le baionette non si usavano più.